Presepi in penisola sorrentina

 La nascita del presepe è legata alla figura di San Francesco d’Assisi che, la notte di Natale del 1223, a Greccio (Ri), fece interpretare a un gruppo di uomini e donne la scena della Natività di Cristo, introducendo una serie di personaggi allegorici ancor oggi visibili nelle moderne rappresentazioni. Questo avvenimento viene ricordato, oltre che dalle fonti scritte, in uno dei riquadri affrescati da Giotto (1266-1337) nella Chiesa superiore d’Assisi.

A Napoli i presepi più antichi si compongono di sculture in legno di grandezza presso chè naturale raffiguranti i protagonisti della storia sacra: ricordiamo ad esempio quello della chiesa di San Giovanni a Carbonara, opera dei fratelli Pietro e Giovanni Alemanno (1478), e quello della chiesa di San Giuseppe Maggiore, intagliato da Giovanni da Nola (1488-1558), entrambi trasferiti al Museo di San Martino.

Tuttavia il presepe napoletano, inteso come forma d’arte a sè stante, si diffuse nel Seicento, quando scultori ed artigiani di riconosciuta fama, come Giuseppe Picano, Lorenzo Vaccaro e Giacomo Colombo, si specializzarono nella costruzione di pastori lignei con arti mobili.

Nel Settecento, invece, fecero la loro comparsa quei pastori dalle dimensioni notevolmente ridotte, con testa in terracotta e anima di ferro e stoffa, che nei secoli successivi divennero un modello per gli artisti-artigiani e un vanto per i collezionisti locali, in particolare quelli modellati da Giuseppe Sammartino (il Museo Correale di Terranova a Sorrento ne custodisce qualche esemplare).

Nei comuni della penisola sorrentina non è affatto raro trovare pastori di questo tipo che popolano gli edifici diroccati e le ricche taverne scavati nel caratteristico “scoglio” di sughero e legno, rappresentativo del nostro paesaggio di montagna Vico Equense Chiesa della SS. Annunziata (via Vescovado): la vecchia Cattedrale di Vico accoglie uno splendido presepe con pastori settecenteschi che, insieme a quelli moderni di Luigi Signore di Napoli, si muovono su splendidi scenari, alcuni dei quali dipinti dal pittore Antonio Asturi Chiesa dei Santi Ciro e Giovanni (via San Ciro): in un ambiente esterno alla chiesa, da circa venticinque anni, gli artigiani Vincenzo Ferraro, Giuseppe D’Ambrosio e Marco De Sinno allestiscono un presepe di ampie dimensioni che guarda agli esempi settecenteschi Seiano (fraz. di Vico Equense).

Chiesa di San Marco (via Piazza Seiano): anche il suggestivo presepe della parrocchiale di Seiano, collocato in otto nicchie ricavate nelle pareti della cripta, alterna a pastori più antichi, una parte dei quali rubati negli anni novanta, quelli del maestro Luigi Signore di Napoli.

A Meta nella Basilica di Santa Maria del Lauro (piazza Madonna del Lauro): nell’attigua Congrega della SS. Immacolata, intorno agli anni sessanta, l’appassionato Raffaele Trapani diede vita al primo presepe animato che, come dimostrano i pastori di piazza Salvatore Ruggiero, ha fatto scuola alle nuove generazioni di artigiani Piano di Sorrento Cappella di Santa Margherita (via S. Margherita): il presepe della piccola cappella, con l’aiuto di foto d’epoca, riproduce abbastanza fedelmente la vecchia piazza Cota con il mercato ortofrutticolo, la cava di pietra di via Cavottole, il Ponte Orazio con i ruderi di età romana e il cantiere navale ottocentesco di Marina di Cassano.

Chiesa di Santa Maria di Galatea (località Mortora): nei locali dell’antica Congrega della chiesa intitolata alla Vergine si vede un bel presepe che sfoggia alcuni pastori dell’artigiano.

Del Giudice Sant’Agnello Chiesa dei Santi Prisco ed Agnello (piazza S. Agnello): la peculiarità del presepe della basilica di Sant’Agnello sta nel fatto che da oltre venticinque anni i suoi artigiani variano la scena della Natività, di volta in volta ambientata in un luogo diverso del territorio sorrentino. Gli antichi pastori, trafugati alla fine degli anni novanta, sono stati sostituiti da riproduzioni di epoca moderna.

Chiesa di San Giuseppe (via Maiano): negli anni sono stati raccolti nella sala sottostante la chiesa una serie di pastori in stile ottocento, opera di artigiani napoletani e della penisola sorrentina. Sorrento Cattedrale dei Santi Filippo e Giacomo (Corso Italia, Largo Arcivescovado): una cappella a sinistra dell’ingresso ospita stabilmente il presepe assemblato alla fine degli anni novanta dai fratelli Antonino e Giuseppe Parlato e arricchitosi nel tempo con pastori del maestro Alfredo Molli. Lo stesso artista si è occupato del restauro dei più antichi pastori della chiesa dei Servi di Maria (via Antonino Sersale).

Chiesa dell’Annunziata (vico terzo Fuoro): in questa chiesa sono esposti una ventina di pastori del Seicento di buona fattura che in origine appartenevano ad una più vasta collezione sfortunatamente andata perduta.

Basilica di Sant’Antonino (piazza Sant’Antonino): in sacrestia si conserva ciò che resta dell’antico presepe, detto “il piccolo San Martino” per la quantità e qualità dei pastori settecenteschi di cui era fatto, trafugato negli anni ottanta ma pazientemente ricomposto da alcuni cultori dell’arte presepiale di Sorrento.

Di grande interesse anche i presepi del Sedil Dominova, della chiesa dell’Addolorata (ubicati in via San Cesareo) e del chiostro adiacente alla chiesa del Carmine (piazza Tasso).

Massa Lubrense Contrada San Liberatore: nelle cavità di un albero d’ulivo secolare il sig. Raffaele Lombardi ha ricostruito alcuni scorci di Massa Lubrense (i due ponti di Marciano, lo scoglio del Vervece, le torrette di Punta San Lorenzo) per sistemarvi il suo particolarissimo presepe Da non perdere i presepi viventi di San Salvatore, fraz. di Vico Equense, di Casarlano a Sorrento e di Torca, fraz. di Massa Lubrense

Realizzata da:Assunta Vanacore (consulenza storico-artistica)