Riti e manifestazioni della settimana Santa e le processioni degli incappucciati
Nella settimana vi sono numerose rappresentazioni storiche della Via Crucis e del processo organizzato per condannare a morte Gesù.
Nel giorno di Mercoledì Santo a Piano di Sorrento si ricorda la Passione di Gesù Cristo con un corteo laico dove i partecipanti, vestiti da soldati Romani ed Ebrei, rappresentano il processo e la crocifissione. Mentre nei giorni di Giovedi e Venerdi Santo si svolgono numerosi riti religiosi.
La mattina del Giovedì Santo in Cattedrale a Sorrento vi è la cerimonia della benedizione dell’olio crismale con la partecipazione del Vescovo e di tutto il clero.
Nel pomeriggio, nelle chiese della penisola, si ricorda l’istituzione dell’Eucaristia durante l’Ultima Cena, nella quale Gesù lavò i piedi ai dodici Apostoli. Questa cerimonia viene detta Lavanda dei piedi e avviene durante la celebrazione della Messa in cui il sacerdote lava i piedi di dodici persone che rappresentano gli Apostoli. In serata le campane resteranno legate: il loro suono in passato era sostituito dalla troccola, un pezzo di legno a cui erano attaccate due maniglie che, agitate, facevano da richiamo per i fedeli che volevano assistere alle celebrazioni religiose.
Per le strade della penisola sorrentina, illuminate per l’occasione solo dal bagliore di fiaccole e lampioni, si svolgono le processioni degli incappucciati nelle quali i partecipanti indossano un saio con il volto coperto dal caratteristico cappuccio e portano le statue che raffigurano la Madonna addolorata e il Cristo Morto oltre a tutti i simboli che ricordano la passione (tra i quali i chiodi della croce, la lancia che Lo trafisse al costato, i trenta denari per i quali Giuda Lo tradì) il calvario e la morte di Cristo, accompagnate dalle note funebri di bande musicali, dai battitori di tamburo e da cori tra i quali il Miserere, antico canto latino.
Le processioni vengono organizzate da secoli dalle Arciconfraternite locali che si differenziano tra loro per il colore del saio. Queste antiche usanze penitenziali della tradizione cristiana affondano le proprie radici già nel medioevo, che successivamente alla dominazione spagnola, assunsero le caratteristiche che ancora oggi mantengono. Le processioni del Giovedì Santo simboleggiano la ricerca da parte della Vergine Maria di suo figlio Gesù, mentre quelle del Venerdì Santo simboleggiano il doloroso ritrovamento da parte di Maria Vergine di Gesù ormai morto.
Sempre nei giorni di Giovedì e di Venerdì Santo c’è l’adorazione del Santissimo e la visita dei Sepolcri (detta anche struscio) allestiti con fiori e germogli di grano.
Le chiese con un’illuminazione dedicata esclusivamente all’altare per il Sepolcro diventano luogo di raccolta di doni da parte della comunità, tra i quali il pane, il vino, il grano germogliato e i fiori di stagione. La visita, effettuata in religioso silenzio da parte dei fedeli, vuole che le donne si debbano recare al Sepolcro in numero dispari. L’esposizione dei Sepolcri si protrae fino a tardi per consentire a fedeli e visitatori di compiere il giro delle chiese principali della penisola.