Santuario della Madonna della Lobra

Il borgo marinaro di Santa Maria della Lobra, a Massa Lubrense, possiede un omonimo santuario, preceduto da un accogliente piazzale.
Probabilmente in quest’area esisteva un tempio pagano, “delubrum, da cui il borgo e il santuario mariano, edificato nel XVI secolo, hanno derivato il nome.
L’inizio dei lavori al santuario di Santa Maria della Lobra è documentato da un’epigrafe, sistemata sul portale di ingresso, appena sotto lo stemma del fondatore Mons.
Marchesi che nel 1528 vi pose la prima pietra.
Si conservano al suo interno numerose testimonianze della primitiva chiesa che sorse con la stessa titolazione vicino al mare: l’affresco staccato con la Madonna della Lobra, ricoverato nel tempietto sopra l’altare maggiore, e la coppia di colonne che sorreggono l’organo ne sono un esempio.
Il soffitto della navata centrale, più ampia di quelle laterali, è decorato a cassettoni lignei, con rosette dorate, che inquadrano tre dipinti settecenteschi (Sant’Antonio da Padova con il Bambino, Assunzione della Vergine e San Francesco consegna la Regola a Santa Chiara).
Grande interesse suscita la tela con l’Assunta, al centro del soffitto, per la presenza nella parte bassa di un piccolo frammento di vita quotidiana: la marina animata dalle barche dei pescatori. Sulle pareti della tribuna, ai lati dell’altare, si vedono due affreschi che rappresentano gli episodi sacri della Natività di Maria (a sinistra) e della Natività di Gesù (a destra) come delle scene di genere. Nella volta invece è raffigurata l’Incoronazione della Vergine, assunta in cielo, che ha tuttavia le sembianze della Madonna delle Grazie, molto venerata nel territorio lubrense.
Sulla destra del transetto, si scorge un Crocifisso ligneo di buona fattura del XVIII secolo, adattato su una precedente tavola con la Maddalena e San Giovanni Apostolo, mentre, sulla sinistra, la cappella di Sant’Anna colpisce per i raffinati ornamenti in stucco di gusto barocco. Pregevoli sono i resti del pavimento in maioliche del Settecento.
All’esterno l’elegante facciata è stretta tra l’alto campanile e il seicentesco convento dei Frati Minori di San Francesco che custodisce un bel refettorio maiolicato e un chiostro rustico.

Realizzata da: Assunta Vanacore (consulenza storico-artistica)