Chiesa della Santissima Annunziata Vico Equense

(ex cattedrale di Vico Equense)

Il centro storico di Vico Equense, raggiungibile da via Monsignor Natale, si caratterizza per la forma “a scacchiera”,, ereditata dalla tradizione greco-romana (impianto ippodameo), e per la presenza di opere architettoniche di grande interesse.
Una di queste è la chiesa della Santissima Annunziata, cattedrale dal XIV al XIX secolo, che con le linee barocche della facciata sovrasta un bancone roccioso di circa 90 metri.
La chiesa a pianta basilicale e tre navate, voluta dal vescovo Giovanni Cimino (morto nel 1343), mostra la sua origine trecentesca nell’ossatura gotica dell’abside pentagonale e nei pochi frammenti di affresco (una Crocifissione e due Santi), provenienti dalla stessa abside, che si conservano nella cappella del SS. Sacramento, in fondo alla navata destra, insieme ad un coevo Crocifisso ligneo.
Più numerose sono invece le testimonianze dei lavori di rifacimento settecenteschi: le grandi tele dell’abside, i tondi posti tra gli archi della navata centrale e la decorazione della sacrestia.
Sulla mensa d’altare, ciò che resta della più elaborata struttura settecentesca, si staglia la bella Annunciazione, datata 1733, di Giuseppe Bonito (allievo di Francesco Solimena e pittore alla corte dei Borbone).
Alla maniera di questo maestro si avvicinano anche i quattro apostoli della navata centrale (Sant’Andrea e San Pietro a destra; San Giacomo Minore e Giuda Taddeo a sinistra).
Trentaquattro medaglioni in stucco, appoggiati alle pareti della sacrestia, racchiudono altrettanti ritratti dei vescovi della diocesi equense, dipinti da Francesco Palumbo negli anni ottanta del Settecento.
Uno dei medaglioni è occupato da un putto panciuto che invita a fare silenzio, portandosi l’indice sulla bocca; questo putto ricorda monsignor Michele Natale che per aver aderito alla Repubblica Partenopea nel 1799 fu impiccato a Piazza Mercato a Napoli e non meritò un suo ritratto.
Soltanto nel 1930 il ritratto del vescovo liberale, eseguito da Francesco Barrella, ha completato la serie.
Dei personaggi illustri sepolti nell’ex cattedrale va menzionato il giurista napoletano Gaetano Filangieri (1752-1788), la cui lapide funeraria è sistemata a destra dell’entrata principale.
Sulla stessa parete si incontra il monumento sepolcrale in marmo del vescovo fondatore Giovanni Cimino, composto dalla statua giacente e dalla lastra tombale finemente scolpita, sorrette da due coppie di esili colonne.
Le colonnine accolgono un frammento di pluteo di epoca romanica raffigurante un cavallo alato.
Fanno parte dell’arredo della chiesa della SS. Annunziata anche opere contemporanee del pittore Armando De Stefano (nato a Napoli nel 1926): San Gennaro Repubblicano (navata destra), Cristo alla colonna e la Visita di Maria a Santa Elisabetta (navata sinistra).
Negli anni ottanta del Novecento lo scultore Michele Attanasio ha realizzato le ante bronzee del portone dedicato a papa Giovanni Paolo II, raffiguranti un Cristo ieratico e numerose figure; quest’opera però non svolge la funzione per cui era stata progettata e giace abbandonata nel cortile adiacente alla facciata della chiesa.

Realizzata da: Assunta Vanacore (consulenza storico-artistica)